In
una delle nostre (beate) soste presso l’Osteria La Postina di Santa
Maria
di
Feletto, ci siamo chiesti da dove Zeno si fornisse per le carni.
Domanda
non peregrina, perché ormai ci sembra che questo alimento
fondamentale
per
la nostra salute provenga talvolta più dalle botteghe dei calzolai
che …..
E’
vero, la suola delle scarpe è un buon riferimento ironico. Ma non
troppo…,
se
pensiamo agli sforzi e alla passione che molti allevatori onesti
infondono
nel
loro lavoro.
Ecco
come siamo arrivati alla azienda agricola Dall'Armellina a Mareno
di
Piave.
Luca dell’Armellina e la splendida moglie Maria Luisa, ci
raccontano
una
storia che ha solide tradizioni familiari e che , con l’avvento dei
giovani, ha
saputo
previlegiare la produzione di carni di sicura eccellenza.
“
Tanto per cominciare abbiamo aderito al disciplinare della Regione
Veneto QV
(Qualità
Verificata). E' il sistema di qualità che la Regione del Veneto ha
istituito con la legge regionale n. 12/2001 "Tutela e
valorizzazione dei prodotti agricoli, dell'acquacoltura e alimentari
di qualità", per qualificare le produzioni agroalimentari e
offrire maggiori garanzie ai consumatori.
Il
marchio è di colore verde per i prodotti vegetali, rosso per le
carni, blu per quelli di acquacoltura e azzurro per i prodotti
lattiero-caseari.Il marchio QV è di proprietà della Regione del
Veneto e può essere concesso in uso agli operatori che ne fanno
richiesta.La conformità dei prodotti al disciplinare di produzione
della legge regionale n. 12/2001 viene verificata da organismi di
controllo privati autorizzati dalla Regione.”
Dall’alimentazione
al benessere degli animali, al pascolo nelle malghe in zona di
montagna,
alla
macellazione ‘soft’, tutto è pensato e garantito in termini di
qualità vera ed autentica.
“
Poi- commenta Luca-, vi è il periodo di frollatura, che è un po'
come la stagionatura del buon vino. Frollatura che normalmente dura
venti giorni, ma che nella nostra azienda viene portata
anche
a trenta e più giorni.”
Come
annota Assunta Susanna Bramante : “Appena subito dopo
l’abbattimento dell’animale, il muscolo va incontro naturalmente
a irrigidimento a causa di tutta una serie di cambiamenti biochimici
e fisici, che rendono la carne non ancora edibile perché troppo
dura.Per questo
motivo
il muscolo necessita di un tempo di ‘maturazione’ per
trasformarsi nella carne che
tutti
noi conosciamo, sufficientemente tenera e appetitosa. A questo
proposito si parla di “frollatura”, che è un periodo di riposo e
di stagionatura in ambiente controllato, durante
il
quale sfruttando i processi chimico-fisici naturali che avvengono
spontaneamente
post-mortem,
si modifica la struttura del muscolo al fine di conferirgli le
caratteristiche che vengono considerate tipiche della carne. Affinché
ciò avvenga in sicurezza e per evitare l’essiccamento, lo sviluppo
di microrganismi e la conseguente putrefazione, è fondamentale
tenere
la carne in celle frigorifere ad una temperatura tra 0 e 4 gradi, con
umidità relativa
dell’85-90%
e ad areazione adatta e costante. La bassa temperatura, l’alta
umidità ed una
corretta
areazione sono condizioni imprescindibili per un processo controllato
che trasformi gradualmente il muscolo in carne.”
Ecco
perché le carni alla Osteria La postina, semplicemente, sono buone.
Tanto
da convincere i difficili palati dei giornalisti e dei comunicatori
della rete
internazionale
Borghi d’Europa ad inserire l’azienda agricola nei
percorsi
di informazione de ‘2018 Anno Europeo del Patrimonio Cunturale’ e
Anno
del Cibo Italiano.
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