venerdì 29 ottobre 2021

AMARE IL TERRITORIO E I SUOI PRODOTTI

 Mangiare immersi nella natura, concludendo con una deliziosa grappa Libarna

C’era una volta… ebbene sì; sembra una favola, ma è la realtà!

Ca’ Shin

Ebbene c’era un territorio agricolo vicino a Bologna, al quale, i proprietari che si sono susseguiti avevano sempre mantenuto la destinazione agricola e selvicolturale, ma che nel tempo era diventato piuttosto malridotto, (anche se sempre bellissimo per chi sapeva apprezzare le sue caratteristiche fondamentali).

Per evitarne l’abbandono, esso fu gradualmente acquistato dal Comune di Bologna.

Subito i cittadini pensarono che era un peccato abbandonarlo così e fecero un Comitato, denominato: “PARCO CAVAIONI RINASCE PER BOLOGNA “, per recuperare quel meraviglioso pezzo del nostro territorio. All’interno di esso la cooperativa “Le Ali” vinse il bando per la gestione di Villa Silvetta, risalente ai primi decenni del ‘900 che comprendeva l’abitazione e il fienile.

Questo edificio (denominato Ca’ Shin) divenne un centro pensato per grandi e bambini. Un luogo che coniuga cibo sano, ambiente caldo e accogliente, con una particolare attenzione all’arte, all’infanzia, all’ecologia.

Naturalmente da buon Bolognese non ho mancato di fare visita più volte a questa ospitale Cascina, fermandomi più vote ad assaggiare i loro menù stagionali, tradizionali, con pasta fresca fatta a mano, nonché torte, dolci e marmellate fatte in casa.

L’ultima volta, dopo una gradevole esperienza gastronomica, volendo ordinare anche un digestivo, ho chiesto al Barman Francesco Gattabria, calabrese di nascita, ma bolognese di adozione, quali fossero i più richiesti dalla sua clientela.

Mi ha risposto: “Naturalmente nel nostro bar teniamo tutte le principali referenze, ma i liquori più richiesti sono quelli della tradizione Italiana, in particolare Grappa e Nocino”.

Per quanto riguarda la Grappa va notato che è forse il liquore più autenticamente italiano, perché, nascendo dalla distillazione delle vinacce, è prodotta (industrialmente o in modo domestico, benché non sia consentito) dovunque; quindi è forse il distillato più conosciuto e amato in tutte le Regioni. Tuttavia quelle in cui si è maggiormente concentrata la produzione industriale sono il Veneto ed il Piemonte.

Noi abbiamo scelto la Grappa Libarna, realizzata a partire dai celebri e pregiati vitigni del Piemonte; le ho servito quella che a me piace di più, ma abbiamo anche altri tipi: Grappa Bianca Cristallo, Grappa di Moscato barricata e Grappa di Barolo Riserva.

Le grappe Libarna

Così dicendo mi ha versato un bicchierino di Grappa di Barbera e Dolcetto Riserva, invecchiata per almeno 18 mesi in botti di legno rovere francese.

Certamente una grappa da ricordare, dal colore delicatamente ambrato, con profumi delicati, di vaniglia e legno ed un gusto di grande struttura e complessità!

Ho ringraziato Francesco per avermi suggerito questo meraviglioso distillato, che per di più si abbinava perfettamente con la cucina tradizionale che avevo degustato e sono partito per una passeggiata nel Parco, ripromettendomi di fare presto un nuovo assaggio, di quanto ancora non avevo sperimentato, sia della cucina che dei liquori, ambedue ottimi interpreti del territorio così amato da Francesco e dai suoi amici e colleghi della cucina, oltre che da me ovviamente!

Gianluigi Pagano

mercoledì 20 ottobre 2021

EUROVINUM: REBORO, TERRITORIO E PASSIONE NELLA SPLENDIDA VALLE DEI LAGHI

 

 




Quarta edizione della rassegna promossa dall’Associazione dei Vignaioli Vino Santo Trentino

Milano, 19 ottobre 2021-La bellissima Valle dei Laghi è situata nella parte sud-occidentale del Trentino, tra Riva del Garda e Trento e si chiama così per la presenza di numerosi laghi (tra cui quello di Cavedine, quello di Toblino e quello di Santa Massenza) che rendono il panorama davvero magnifico.

Un aspetto importante di questa zona è sicuramente il clima, influenzato  dalla presenza costante di un vento chiamato “La Ora del Garda”, che percorre la valle a partire dal Lago di Garda e soffia dalla tarda mattinata sino a tutto il pomeriggio, che fa sì che gli inverni non sono mai troppo rigidi e le estati troppo torride: l’ideale per la produzione vitivinicola di qualità.

La Valle dei Laghi si distingue infatti per la presenza di sei ottime aziende agricole produttrici del celebre Vino Santo Trentino Doc da uva Nosiola, passito molto fine e pregiato grazie anche all’azione della Muffa Nobile Botrytis Cinerea.

Le sei aziende agricole (Pravis, Gino Pedrotti, Pisoni, Maxentia, Francesco Poli e Giovanni Poli) lavorano con passione e competenza in totale sinergia: sono infatti riunite dagli anni Settanta nell’Associazione dei Vignaioli del Vino Santo Trentino.

L’Associazione promuove da qualche anno l’Uva Rebo (incrocio realizzato nel 1948 tra le uve a bacca rossa Merlot e Teroldego), che usando la tecnica dell’appassimento diventa Reboro, un passito secco solitamente di colore rosso rubino con riflessi granati, con note di mora e mirtillo e una bella balsamicità e al palato molto rotondo ed equilibrato, che si posa bene con piatti importanti a base di carne rossa.

Borghi d’Europa ha partecipato con grande piacere alla quarta edizione di “Reboro,territorio e passione” (nome davvero indovinato) il 15 ottobre c.m. , rassegna volta a coinvolgere e mettere a confronto operatori e altri vignaioli che producono vini con la tecnica dell’appassimento: per questa quarta edizione il gemellaggio ha visto come ospite la Valpolicella, col grande Amarone.

Un momento molto importante per i vignaioli della Valle dei Laghi e anche molto concettuale: prima da Pisoni a Pergolese si è tenuto il convegno “TRENTINO E VENETO, TECNICHE E TERRITORI A CONFRONTO”, con accento sulle uve rosse, l’appassimento e il cambiamento climatico e poi da Francesco Poli a Santa Massenza l’ottima masterclass  “Dal Rebo al Reboro all’Amarone”, con 12 vini, sei dei produttori della Valle dei Laghi e sei della Valpolicella, guidata dalla preparatissima enologa e comunicatrice del vino Sissi Baratella.

Il Reboro, grazie all’esperienza maturata con produzione del Vino Santo, è molto rappresentativo della zona locale, dove naturalmente anche il vento Ora del Garda fa la sua parte: dopo un appassimento di circa 60 giorni e una lunga permanenza a contatto con le bucce, affina in legno per circa 3 anni più un ulteriore anno di riposo in bottiglia!

Borghi d’Europa apprezza molto il lavoro svolto in sinergia dalle sei cantine dell’Associazione del Vino Santo Trentino e continuerà a comunicarne le etichette e il terroir nei propri progetti d’informazione del circuito Eurovinum, dedicato ai paesaggi della vite e del vino.

Evviva!