Una storia antica, di una famiglia che ha scelto in tempi non facili di restare sulla terra e che oggi raccoglie il frutto meritato del tempo, grazie anche all'impegno delle giovani generazione : i figli Paolo (enologo) e Ugo ( perito agrario), continuano infatti una narrazione fatta di sacrifici, passione e competenza.
L'azienda agricola propone un prosecco frizzante gradevolissimo, che ti lascia in bocca dei ricordi
di vigneto e non di cantina. Già, perché come andiamo dicendo da tempo, i prosecchi rivelano una cura maniacale in cantina e spesso perdono la memoria di dover nascere nel vigneto.
Lo so, è una tirata.
Ma occorre, una volta per tutte, tracciare una netta linea di demarcazione fra il vino vero e le alchimie di cantina, che nulla hanno a che vedere con le nostre battaglie quotidiane.
La famiglia Bazzo propone poi un prosecco col fondo che ci riporta alle origini. Anche in questo caso siamo lontani anni luce dai sur lie troppo puliti (tanto da rivelare il loro passaggio in autoclave).
E poi un vino rosso che , accompagnato da un buon piatto di carne alla brace, con la sua vivacità e leggerezza, ci regala delle ottime sensazioni.
Ah, quasi ci dimenticavamo : la carne alla brace era opera de la trattoria pizzeria La Bricola, in quel di San Michele di Feletto, il luogo ove Paolo Bazzo ci ha fatto compagnia con i suoi vini.
Giuliano Bazzo produce dunque Prosecco, Merlot e imbottiglia il Prosecco-Vino dei poeti, con etichette disegnate da Giulio Turcato; questo vino è stato ideato dal Club Verdurin, cenacolo di intellettuali uniti dall’amore per queste dolci colline, che ha sede nella vicina Casa Flaminio.
Evviva!
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