A Treviso dici Fausta e dici pizza. Ma la pizza vera, quella alla
napoletana. Perché il marito della Fausta, salito da Salerno a Treviso negli
anni 50, questo volle fare: aprire una pizzeria che facesse la pizza come si
mangiava dalle sue parti... E così fu, fin dal 1957. E il tutto a due passi
da Piazza dei Signori. L'ambiente è "antico" quanto richiede una casa in
pieno centro a Treviso. Nulla di eccessivamente formale: tanto legno, pareti
bianche. Perché qui il meglio viene dopo essersi accomodati. E consigliamo
le pizze semplici, quelle di una volta, quelle in cui meglio si assapora il
vero gusto della pizza...
Alfonso Mansi nacque a Scala (Salerno) il 14 marzo 1927.
Primogenito di sei fratelli di una famiglia d’umili origini, il padre
Pasquale faceva il contadino e la madre Trofimena casalinga lo aiutava oltre
a crescere i figli. Causa le condizioni economiche non poté proseguire gli
studi e dovette giovanissimo entrare nel mondo del lavoro. Prima iniziò
lavorando nei campi assieme ai genitori, fece il panettiere dove purtroppo
un serio incidente sul lavoro e dovette smettere. Già allora aveva un sogno
nel cassetto di diventare un imprenditore, apri un ristorante in Costiera ad
Amalfi, il lavoro andava bene però essendo lui una persona generosa e di
buon cuore concedeva credito a molti e nelle sue condizioni non era certo il
modo migliore per crearsi una stabilità economica anche perché a quel tempo
era già fidanzato con Fausta ed aveva il desiderio di crearsi una famiglia.
Fu allora che grazie ad un caro amico che lavorava in un caseificio
a Quinto di Treviso, venne a sapere che a Treviso non c’erano pizzerie e
lasciò tutto e partì. Se n’andò dal suo paese con una semplice valigia di
cartone, ma con il cuore colmo di speranza, tanta dignità e voglia di
lavorare onestamente. Da Quinto si recava a Treviso a piedi in cerca del luogo dove
avrebbe potuto realizzare il suo sogno in pratica aprire una pizzeria.
Arrivo cosi in un’agenzia immobiliare ancora oggi aperta, qui conobbe una
gran persona che diventò poi suo grande amico, questi gli segnalò un piccolo
locale proprio al Portico Oscuro nel centro storico della città. Il locale
era piccolo, ma riuscì a creare un forno, un piccolo banco, un unico tavolo,
non c’era il bar e tanto meno la cucina. Qui riuscì con pochi mezzi ad
aprire la pizzeria chiamata “ Da Fausta”; questo era tutto il suo mondo in
una città che non era la sua, infatti, nel locale oltre a lavorare era
costretto a dormirci non avendo ancora la possibilità di pagarsi un
alloggio. Gli affari cominciarono ben presto ad andare bene, il prodotto
offerto era buono ed al prezzo giusto perché come lui diceva sempre e’ solo
una pizza e non bisogna avere pretese.
Dopo un anno con sacrificio a mettere da parte quel tanto che
gli permise di portare all’altare la sua fidanzata Fausta
e vivere con lei a
Treviso. I primi tempi furono duri; riuscirono a trovare un piccolo
appartamento ammobiliato e piano piano insieme costruì il loro
futuro. Alla
pizzeria “Da Fausta” nel 1960 seguì l’apertura di un altro locale da
lui
gestito sito in piazza dei Signori l’ora denominata “Itala Pilsen”
elegante
pizzeria, pasticceria napoletana e birreria, a questi seguì
l’apertura
d’altri locali. Alfonso imparò da subito ad apprezzare Treviso e i
trevigiani e la riconoscenza che egli serbava nel suo cuore verso i
trevigiani è stata ed è ancora presente nella fiducia che i
trevigiani gli
hanno e ci hanno dimostrato nonostante siano passati 50 anni. Ad
oggi la
tradizione della “Pizzeria da Fausta” continua con la gestione della
moglie
Fausta con la figlia Trofimena ed il marito Stefano.
LA TRADIZIONE CONTINUA…
Nessun commento:
Posta un commento