sabato 9 febbraio 2019

Serena Governo e le Terre di Mezzo



Le sette Amministrazioni comunali che hanno deciso di promuovere e sostenere il progetto "Terre di Mezzo" hanno come capofila Camino al Tagliamento. Il piccolo Comune friulano, che conta poco meno di 1700 abitanti, si trova anche dal punto di vista geografico in una posizione baricentrica rispetto agli altri Comuni posizionati sulla Destra (Casarsa della Delizia, Cordovado) e sulla Sinistra del fiume Tagliamento (insieme alla stessa Camino, Codroipo, Sedegliano e Varmo), mentre Colloredo di Monte Albano, a nord del capoluogo provinciale Udine, rappresenta l'avamposto collinare del sistema.
A chi entra in contatto per la prima volta con il progetto “Terre di Mezzo” può venire naturale l’accostamento con i più noti parchi letterari. I parchi letterari sono una splendida idea promossa dallo scrittore Stanislao Nievo, pronipote di Ippolito, e proseguita, dopo la sua scomparsa, dalla Fondazione che porta il nome della famiglia. Tuttavia, gli Amministratori delle “Terre di Mezzo” hanno scelto un approccio strategico diverso: mettere in valore il territorio attraverso gli scrittori, e non viceversa. Perché, se in Italia e in Europa, molte persone decidono di mettersi in viaggio verso Casarsa della Delizia nel nome di Pasolini, sarebbe difficile che altrettanto accadesse per i meno (universalmente) noti Sergio Maldini e Amedeo Giacomini. Si vuole, al contrario, che, grazie alle straordinarie suggestioni ricavate dalle opere di Maldini e Giacomini, chi vive al di fuori del Friuli possa essere affascinato dalle strade deserte e misteriose di Varmo, o ingolosito dai vini serviti nelle sperdute osterie della Bassa: una volta sul posto, o fatto ritorno in città, libri come La casa a Nord-Est o Viaggio in Friuli tra i vini e gli uomini, potranno soddisfarne le residue curiosità, e alimentarne di nuove.
Ad Asparagorgo di Gorgo di Latisana i giornalisti de l'Italia del Gusto avevano conosciuto una giovane imprenditrice di Belgrado di Varmo, che aveva saputo attirare l’attenzione su questa zona affascinante. La sua azienda si chiama Az.agr.Dibelgrado, e si trova letteralmente in centro alla piccola frazione.
La Tenuta è nata a fine '800, fondata da Luigi Governo, bisnonno dell'attuale titolare ed ha sempre sviluppato un'agricoltura di tipo tradizionale con allevamento bovino, su una superficie di 13 ettari.
Dal 1997/1998, ritenute ormai poco redditizie le colture del mais e della soia, la famiglia iniziò a cimentarsi nella produzione dell'asparago, sia verde che bianco e poi anche del radicchio autunnale, cercando di proporre prodotti capaci di incontrare il favore della clientela. Il passaparola e la vendita diretta sono le scelte più consone alla filosofia aziendale della Tenuta Dibelgrado.
Contemporaneamente a queste scelte, Serena ha iniziato a produrre conserve vegetali: di radicchio, sott'olio, la confettura e la crema e poi gli asparagi in olio di semi di girasole, le creme di asparago bianco e verde e l'asparago in agrodolce.
Gli asparagi, e le altre verdure, risultano infatti di qualità superiore lungo la golena del Tagliamento e nelle zone delle risorgive del Varmo e dello Stella: il territorio è ricco di elementi nutritivi e la controprova è la qualità del prodotto, soprattutto al palato.
La Tenuta aderisce all'Associazione Asparago Bianco Friulano (che sta cercando di ottenere il marchio “Dop” ), e collabora con le diverse Pro Loco.
Ora L'Italia del Gusto e l'Associazione Internazionale Borghi Europei del Gusto stanno avviando alcune iniziative per valorizzare il territorio attraverso la comunicazione: Serena Governo è stata proposta quale delegata de l'Italia del Gusto per le Terre di Mezzo.

Casa di Pasta, prodotti artigianali alpini per professionisti


Abbiamo trovato un produttore di eccellenza bellunese, Mario Dal Pan di Casa di Pasta. Eravamo già andati a trovarlo nel laboratorio, ma si era trattato di una visita lampo. Lo abbiamo trovato alla Fiera di Longarone, e ha potuto parlare un po’ senza l’assillo solito.
Il fiore all’occhiello di Casa di Pasta è la pasta fatta in casa e surgelata, che conserva intatta la genuinità, integri i sapori, inalterati il gusto e la predilezione per i primi piatti d'altri tempi. Non sto scherzando: oltre il 50% del prodotto è fatto rigorosamente a mano, per poter fornire le specialità tipiche che esprimono la vera cultura alimentare alpina.
Mario ci tiene a dire che Casa di Pasta significa prodotti d'alta qualità artigianale, quelli legati profondamente al loro territorio d'origine. Dal 1999 Casa di Pasta offre ai professionisti della cucina tutta la freschezza della pasta fatta "come si deve". Casa di Pasta si rivolge soprattutto agli utilizzatori professionali, HORECA per intenderci, con una piccola percentuale fornita ai negozi per la vendita al consumatore, presenti soprattutto, per adesso, in provincia di Belluno.
Sono prodotti di alta qualità, rivolto ad un pubblico di palato fine. Non gioca con il prodotto per vendere di più. La carta vincente dell’azienda è òa qualità e la ricercatezza degli ingredienti.
Per fare un esempio, produce gli gnocchi di melanzane, o di zucchine, senza utilizzare patate o succedanei. Gli gnocchi sono proprio fatti con le melanzane.

http://www.casadipasta.it/

32035 Santa Giustina (Belluno)Stabilimento di produzione: via XX Settembre, 34/A - T. 0437 858643 F. 0437 857175Ufficio commerciale: T. 0437 806121 F. 0437 806161

Agriturismo al Col, un gioiello rustico



Bepi Carlet è uno che non sta ancora fermo. Profondamente convinto che la sua zona, quella di Follina, sia una terra che merita maggiore considerazione e valorizzazione, continua a partecipare ai convegni di valorizzazione del territorio, e dell’azienda agricola intestata alla moglie..
Il suo impegno è duplice, privatamente nella conduzione della sua azienda agricola Il Col e dell’agriturismo annesso, e pubblicamente, forte della sua esperienza materiale, nelle istituzioni che si occupano del suo settore.. Tra l’altro, ha appena ultimato la nuova cantina e chissà quali migliorie si propone di apporre al suo agriturismo.
Pezzo forte sono i prodotti, con l’aiuto del figlio enologom e la cucina, condotta dalla moglie Domizia.
Prodotti tipici dell”’Azienda al Col” sono: il vino (prosecco, verdiso, cabernet) ottenuto dai vigneti circostanti l’azienda; i salumi (tra i quali l’introvabile investida); le carni (polli “rustichello”, anatre, conigli allevati in loco). Possibilità di passeggiate seguendo i facili e dolci sentieri collinari o i più impegnativi “itinerari delle vie d’acqua”, escursioni in mountain bike nel vicino Passo di Praderadego; piacevoli gite in barca nel lago di Revine. Ad un solo chilometro è possibile visitare a Follina l’abbazia cistercense di S. Maria del sec.XII-XIII. Il ristoro, aperto da venerdì a domenica e festivi, offre 60 coperti con cucina tipica veneta. L’Agriturismo è aperto da marzo a dicembre, offre ospitalità con prima colazione e 14 posti letto organizzati in 5 camere doppie con servizio annesso in camera e 2 mini alloggi con cucina.

AgriTurismo AL COL di Stella Carlet DomiziaLocalità Col 11 I-31051 FOLLINA TVTel./Fax +39 0438 970658
e-mail: info@alcol.tv

Frozza e Prosecco, un connubio inscindibile



Da molte generazioni la famiglia Frozza si tramanda l'ostinato orgoglio di produrre Prosecco genuino e sincero che trova da sempre il favore dei clienti che amano la gioia che questo vino allegro sa così bene trasmettere.
Una storia che comincia da lontano e che negli anni si è mantenuta integra giorno dopo giorno con la stessa passione con cui la bisnonna Anna serviva ai clienti della sua osteria il Prosecco di sua produzione.
Il frutto di tanto lavoro non può che essere un'autentico Prosecco di VAldobbiadene Doc.
Caratterizzato dal colore paglierino con riflessi solari, dai profumi tipicamente fruttati e dalle note floreali.
E' il vino che si accompagna ai momenti di convivialità, splendido per un aperitivo e ideale per accompagnare i piatti leggeri della cucina nostrana.
Probabilmente in questa famiglia il prosecco ce l’hanno nel DNA. Ormai da molte generazioni in questa famiglia si tramanda un orgoglio giustamente ottenuto, quello di produrre un prosecco genuino che trova riscontri positivi sia in Italia che all’estero, tanto da farne anche motivo di viaggio e di soggiorno.
Questa non è piaggeria, nel modo più assoluto. Abbiamo avuto modo di incontrare padre e figlio, e zio, durante diversi incontri, ed hanno dimostrato di essere persone alla mano, capaci di discutere con serenità anche di argomenti che magari disturbava affrontare. Si capiva che la loro passione è il prosecco, e che erano soddisfatti dei frutti del loro lavoro. Hanno dimostrato di essere dei veri professionisti quando hanno apprezzato, senza mettersi in mostra o peggio in cattedra, i vini di altri produttori, confrontandosi ed apprezzando gli sforzi di tutti.
La loro ospitalità è proverbiale. Capitati piùdi una volta lì a casa loro alle 10 di mattina, in quel di Colbertaldo, subito è stato offerto un bicchiere del loro vino, e ci hanno fatto visitare la cantina, senza badare al fatto che si stava lavorando per imbottigliare, ed anzi mettendo in risalto i loro sforzi per mostrare che veramente la qualità, in tutti i particolari, era attentamente e religiosamente perseguita
La loro onestà e le loro capacità ci hanno quasi intimidito, ma poi ci ha risollevato il fatto che, da veri e coscienziosi professionisti, non avevano paura di rispondere alle domande, anzi quasi le sollecitavano.
In più un’occasione hanno dimostrato di possedere anche un’altra qualità, ossia la passione per il territorio. Più volte hanno ospitato una delegazione di giornalisti nella loro bella sala degustazione ed hanno affrontato volentieri, soprattutto Giovanni, domande e telecamere. Queste delegazioni volevano valorizzare i personaggi ed i produttori meno noti, quelli che difficilmente salgono alla ribalta, e loro, ossia la famiglia Frozza, hanno accettato la sfida di parlare del loro territorio e del prodotto principe della terra di queste colline, senza personalismi e campanilismi.
Abbiamo anche scoperto che esiste un gruppo di fans su facebook, e questo dimostra che non saremo tantissimi come estimatori, ma siamo entusiasti del risultato del loro lavoro.

Via Martiri, 31 - 31020 - VIDOR – Colbertaldo
Telefono: 0423 987069
Fax: 0423 987069

Fabio Stefanon e il Prosciutto cotto di San Marino,quasi un grande amore





Fabio Stefanon ha la sua bottega, la Bottega dei Sapori, a Pederiva di Montebelluna. E’ un tipo che si dà molto da fare: la sua preoccupazione principale è selezionare i prodotti di qualità ed offrirli ai clienti, anche partecipando ad eventi particolari. Il suo punto di forza sono i prodotti tipici trevigiani, ma non dimentica salumi e formaggi particolari.
Tanto per dare un’idea, in inverno seleziona i radicchi trevigiani, non disdegnando tutti i suoi derivati, come sughi, sottoli, pasta al radicchio, panettoni farciti e biscotti.
Ultimamente si è invaghito del Prosciutto cotto di San Marino, e l’ha fatto conoscere ed apprezzare dai clienti e non solo.
Questi sono ottenuti attraverso un originale metodo di lavorazione, che chiamiano “senza fretta, senza paragone”: della durata di 31 giorni, contro i 7 giorni normalmente utilizzati, il quale conferisce maggiore digeribilità ai Prosciutti Cotti San Marino perché li rende ricchi di aminoacidi essenziali;
sono:
- completamente senza allergeni (Direttiva 2003/89/CE del 10 Novembre 2003 All. III bis) con certificazione rilasciata dal Dipartimento Sanità e Sicurezza Sociale della Repubblica di San Marino. Sono quindi adatti anche per chi soffre di allergie al glutine o al latte;
a basso contenuto di sodio ( sotto il 2%);
- utilizziano solo aromi naturali (estratti da piante);
- sono senza addensanti (sostanze che vengono aggiunte per trattenere all’interno del prodotto l’acqua in fase di cottura. Posso essere di origine chimica o naturale);
- senza esaltatori di sapidità (es. glutammato monosodico) che esaltano artificialmente il sapore del prodotto;
- senza nitrati
San Marino Salumi s.r.l.Strada del Lavoro, 45 - 47892 Gualdicciolo - Repubblica di San Marino - Tel 0549.999400 - Fax 0549.999454 - info@sanmarinoprosciutti.sm
www.sanmarinoprosciutti.sm/
Fabio ne è tanto entusiasta, anche in termini di vendite, e sicuro del prodotto, che ha deciso di presentare questo Prosciutto in Istria, al festival europeo del Gusto, per farlo conoscere anche al di fuori del Montebellunese. Noi l’abbiamo assaggiato quasi in anteprima a Caerano San Marco, ed obiettivamente dobbiamo dargli ragione.


LA BOTTEGA DEI SAPORIIndirizzo: VIA ERIZZO -28 - BIADENE -31044, MONTEBELLUNA (TV)Telefono: 0423-23285

La Pasticceria Mariarosa a Bigolino



Abbiamo assaggiato i prodotti della Pasticceria Mariarosa, e dobbiamo dire che ci sono piaciuti.
La pasticceria era stata fondata dalla madre, da qui il nome, e ora il figlio continua l’attività.
La sua produzione riguarda i prodotti normali, ripresi dalla tradizione (farina di mais, eccetera), la pasticceria classica.
Ma abbiamo assaggiato anche alcuni prodotti innovativi, la mousse a base di panna montata, al cioccolato bianco, al lampone, crema al mascarpone, mousse al mirtillo, dolci all’amaretto bagnato al curacao.
Insomma, dolci classici, o ai frutti di bosco, o mousse, i suoi prodotti sono sempre buoni ed appetitosi.
Lui si trova all’incrocio della strada che arriva da San Giovanni, proprio all’inizio, dove quasi sfocia sulla piazza di Bigolino.

Pasticceria Maria Rosa Di Dalla Libera Luigi
31049 Valdobbiadene – Bigolino (TV)
7, VIA S. GIOVANNI
tel: 0423 980361
e-mail: pasticceriamariarosa@yahoo.it

Albergo Ristorante Filoxenia.a Trieste



Posizionato fronte mare, nel cuore del centro storico, l'Albergo consente ai suoi ospiti di raggiungere in cinque minuti Piazza Unità d'Italia, il Teatro d'opera "Verdi" ed il Centro Congressi. Il ristorante Filoxenia offre una cucina tradizionale greca in un ambiente accogliente ed ospitale. Immersi in una calda atmosfera ellenica, si possono gustare le diverse specialità curate con grande professionalità da uno chef greco. Squisiti i dolci e i vini greci.

L'Albergo Ristorante richiama la storia della presenza della Comunità Greca Orientale a Trieste.

La liberalizzazione dei traffici in Adriatico sancita con patente da Carlo VI del 1717, il trattato di Passorowitz con cui furono sviluppati i commerci attraverso Trieste tra l'Austria e l'impero ottomano, che comprendeva la Nazione greca (lo Stato greco non esisteva ancora), ma soprattutto l'editto dello stesso Carlo VI del 1719 col quale si dichiarava Trieste porto franco, posero le premesse per lo sviluppo dei commerci e l'insediamento di colonie di popoli di altre nazionalità presso la nostra città. Particolare rilevanza assunsero i negozianti di borsa, commercianti marittimi e molti benestanti bottegai provenienti da numerose regioni della Grecia.Uno dei primi greci fu Nicolò Mainati da Zante (1734): assieme ad altri venne a formare un'unica comunità dei greci ortodossi con una presenza minoritaria di illirici, oggi serbi.

.....a Muggia, alla Trattoria Risorta



La Trattoria Risorta a Muggia, di tradizione ultrasecolare, è un ambiente raccolto ed elegante, dotato di una splendida terrazza sul mare in cui mangiare nella bella stagione. Stefano e Fulvia continuano ad interpretare la storia del locale e del suo fondatore, il Dante, con la cucina marinara, tendente al creativo, con molte specialità della tradizione friulana. La Trattoria Risorta dispone anche di un’ottima cantina vini molto, con selezione delle migliori etichette regionali.





La Nuova CML è la storia della famiglia Casonato a Cimadolmo


 



Ci ricordiamo bene il 1993, anno nel quale Rolando Anzanello,giornalista e scrittore, storico
collaboratore de La Tribuna di Treviso, direttore dei settimanali locali Gente a Nordest e
Comunità, corrispondente del quotidiano L’Indipendente fondato da Vittorio Feltri, dedicava
alla storia umana e imprenditoriale di Mario Pio Casonato una intera pagina del suo giornale.

La CML nasce nel 1978 dal fondatore Mario Pio Casonato come meccanico manutentore
per poi specializzarsi nelle attrezzature per le troticolture.
L’azienda evolve nel 1986 con la trasformazione in società SNC e l’ingresso del primogenito,
Ci ricordiamo bene il 1993, anno nel quale Rolando Anzanello,giornalista e scrittore, storico
collaboratore de La Tribuna di Treviso, direttore dei settimanali locali Gente a Nordest e
Comunità, corrispondente del quotidiano L’Indipendente fondato da Vittorio Feltri, dedicava
alla storia umana e imprenditoriale di Mario Pio Casonato una intera pagina del suo giornale.

La CML nasce nel 1978 dal fondatore Mario Pio Casonato come meccanico manutentore
per poi specializzarsi nelle attrezzature per le troticolture.
L’azienda evolve nel 1986 con la trasformazione in società SNC e l’ingresso del primogenito,
per poi completarsi con l’entrata del quarto figlio nel 1996. Dopo un crescente sviluppo in vari settori la decisione di creare la NUOVA CML S.r.l. nel 2009 gestita dai 4 fratelli Casonato.

L’articolo di Anzanello viene a legittimare una storia di laboriosità, di impegni e sacrifici,
per altro segnati dal successo produttivo e commerciale.
Certamente quel che non è mai mancato alla famiglia Casonato è la creatività e il ‘geniaccio’
imprenditoriale, insieme ad un corredo di valori mai dimenticati.

Ad oggi la società risponde alle più svariate richieste di automazioni e forniture in più settori : edilizia impermeabilizzazioni automazioni prototipi in genere ; settore vitivinicolo energie rinnovabili arredo urbano interno arredo urbano esterno...

“Abbiamo- ci dicono i fratelli-, un parco macchine efficiente e moderno, macchine
attrezzate con componenti selezionati e forniti dalle migliori marche sul mercato. tutte le realizzazioni subiscono un attento controllo qualità, sia nel corso delle lavorazioni sia
durante l’assemblaggio.È così che possiamo garantire la qualità totale della produzione,
riuscendo quindi a dare adeguata soluzione alle aspettative del mercato e alle richieste
del cliente, al quale garantiamo anche assistenza dopo la vendita del prodotto.
I pezzi di ricambio vengono consegnati in tempo immediato; il nostro magazzino è
molto fornito, capace di soddisfare le richiese in ogni momento.
Come Nuova Cml srl dedichiamo un grande impegno ad ogni fase della lavorazione,
dalla consulenza iniziale al progetto alla produzione e alla fase post-vendita. Siamo
impegnati anche nella ricerca delle migliori condizioni di lavoro: l'area produzione è
dotata di sicurezze elettriche e meccaniche, l’emissione polveri è contenuta, il livello
di rumorosità molto basso.”

E, da queste parole, il pensiero ci corre a quella mitica intervista al Fondatore. Se la
laboriosità della gente veneta è storica e proverbiale, qui, a Cimadolmo, con i Casonato,
si è fatta semplicemente valore.
Così va bene !

Un salto al panificio pasticceria caffetteria Mantovana di Ponte di Piave


Il Cenacolo del Gusto del Veneto Orientale, in occasione dell'incontro ad Oderzo dell'Azione Terre Bizantine,
ha organizzato con la trasmissione televisiva L'Italia del Gusto, uno stage itinerante, dando voce alle iniziative imprenditoriali del settore agroalimentare.
" Le attività - osserva Renzo Lupatin, presidente dell'Associazione l'Altratavola-, erano state precedentemnete visitate in incognitro dai giornalisti e dai comunicatori, e , successivamente, inserite, per la loro eccellenza, nel percorso del gusto".
La seconda tappa ha 'toccato' il panificio pasticceria caffetteria Mantovana di Ponte di Piave .
Una carta del pane di oltre 60 scelte, che si avvicendano nell'arco della settimana, per poi essere tutte disponibili
al sabato ; una storia giunta alla seconda generazione, garanzia di eccellenza e di impegno ; la pasticceria da forno che si esprime sia nel settore della biscotteria che dei dolci della tradizione ; la scelta di aprire (fra i primi), la caffetteria.
Questa la carta di identitò dell'azienda.
E poi, non dimemtichiamo il nome : mantovana.
La mantovana è un pane tipico della provincia di Mantova, realizzato con farina di grano tenero, ma a pasta dura, ovvero mantenuta e lavorata con un grado molto basso di umidità. La cottura deve essere breve e terminare prima della doratura.
La pezzatura è tradizionalmente grande da circa 250 g, oppure molto piccola da circa 30 g, mantenendo un'identica forma parallelepipeda a panetto, detta "a baule", con la parte superiore incisa da uno o due tagli trasversali, in modo da formare una sorta di cresta.

Emanuele Spader e la porchetta ( romana e trevisana)




La Porchetta è un prodotto tipico dell'Italia centrale, la sua storia si perde nella notte dei tempi, si narra che l'Imperatore Nerone fosse un estimatore della porchetta prodotta nell'area dei Castelli Romani. La Porchetta di Ariccia ha ottenuto il riconoscimento Riconoscimento IGP: Reg. 567/2011.
La notorietà della Porchetta di Ariccia risale al 1950 quando i porchettari di Ariccia allestirono la prima "Sagra della Porchetta di Ariccia", con lo scopo di celebrare e far conoscere questo prodotto ariccino. Da allora ogni anno ad Ariccia si svolge la Sagra della Porchetta di Ariccia, suggestiva e caratteristica dove viene offerta la porchetta su banchi addobbati a festa da venditori vestiti con gli abiti tradizionali ariccini, il culmine della Sagra avviene con il tradizionale lancio dei Panini con Porchetta.

Emanuele Spader, titolare del Salumificio Spader in quel di Mosnigo di Moriago della Battaglia,si è fatto conoscere ed apprezzare per la sua porchetta alla trevigiana.
Come specialità trevigiana la porchetta nasce solo nel 1919, tenuta a battesimo da Ermete Beltrame nella sua birreria sotto il Palazzo dei Trecento a Treviso.
La porchetta trevigiana, da considerarsi una preparazione moderna, è molto diversa dalla ricetta del centro Italia. Si presenta, infatti, come una specie di prosciutto ottenuto da un maiale che abbia meno di un anno, può essere con ossa o disossata, ma sempre a forma cilindrica. Presenta internamente una colorazione bianchiccia, con delle parti in cui è evidente la speziatura, mentre esternamente si presenta dorata.
È molto fragrante, saporita e gustosa e può essere arricchita di altri sapori e, soprattutto negli ultimi tempi, riprendendo la tradizione in auge nel Rinascimento, la cultura e la bravura di numerosi cuochi sa regalare risultati di grande interesse. A soddisfazione dei buongustai ricordiamo che la porchetta non è un alimento grasso, poiché nella fase di cottura i grassi vengono sciolti dal calore e raccolti in leccarde o in speciali vaschette. Una volta pronta, la porchetta va servita fredda e, nonostante sia (deve essere) priva di additivi e conservanti, rimane saporita e fragrante almeno per due settimane se mantenuta in luogo refrigerato.

Partner del progetto : il Panificio Andy di Pez di Cesiomaggiore.


Mauro Zanella, con la moglie Cinzia, il figlio Andy e i suoi collaboratori, sfornano ogni giorno il buon pane di montagna, che li ha fatti conoscere anche al di fuori dei confini della provincia di Belluno.La fantasia e la creatività si uniscono qui all’attenzione quasi maniacale per la pulizia e alla disponibilità culturale verso i prodotti del territorio, prima fra tutti la farina di mais sponcio.
Nel settore dei dolci da forno tradizione e innovazione riescono qui a sposarsi felicemente, in una gamma di proposte ampia e qualificata.

Ci voleva poi il buon gusto di Mauro ed Andy per far scoprire ai giornalisti del Cenacolo delle Alte Terre, la Festa di San Marcello a Umin di Feltre, al fine di inserire il borgo nella rete dei borghi europei del gusto.
I Percorsi della Fede garantiscono l’ intervento della trasmissione multimediale L’Italia del gusto a Umin di Feltre, alla Festa di San Marcello, organizzata dal gruppo ANA di Villabruna.
” Sono ormai sei anni che interveniamo in questo straordinario contesto, per far conoscere la Chiesa e l’impegno del Gruppo – osserva Renzo Lupatin, presidente della rete dei borghi europei del gusto

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La ferrovia incompiuta Teglio Veneto-Bertiolo-Udine - Il ristorante La Ferrata


La ferrovia fu effettivamente costruita (come la coeva Ferrovia
Bertiolo-Palmanova-Savogna) da Teglio Veneto a Bertiolo e
da qui fino a Sclaunicco presso Campoformido, mentre oltre
questa località rimasero solo molti espropri.
I lavori di costruzione iniziati negli anni venti furono sospesi
in seguito alla crisi economica dell'inizio degli anni trenta.
Ripresi nel secondo dopoguerra con il rinnovato scopo di
costruire una direttissima a doppio binario tra Udine e
Portogruaro che avrebbe accorciato la distanza tra Venezia e
il capoluogo friulano (con raddoppio anche del tratto
Portogruaro-Teglio Veneto), vennero definitivamente sospesi
intorno agli anni sessanta poco dopo la conclusione del grande
ponte sul Tagliamento presso Madrisio di Varmo.
Successivamente la sede fu trasformata in una strada, detta
appunto "La Ferrata".
Ed è proprio su questa strada che i giornalisti e i comunicatori
della rete internazionale Borghi d’Europa hanno deciso di
inserire Varmo e Madrisio nei percorsi d’informazione del
Mese della Mobilità Dolce 2019 (Anno del Turismo Lento).
La sosta al ristorante bar pizzeria La Ferrata (un viaggio nel
gusto con i sapori di un tempo), ha poi dato un significato
a Le Vie del Gusto.
Stefania e Giovanni hanno saputo creare una ambientazione
che ricorda e onora il nome del locale : il mondo della ferrovia
è presente con rimandi e citazioni di grande fascino.
“Ogni giorno vengono proposte gustose ricette realizzate con
grande attenzione e cura del particolare, siano esse a base di
carne o di pesce.La cucina offre piatti della tradizione tipica
friulana e/o Italiana, con antipasti freddi, primi piatti, zuppe,
fritti leggeri, grigliate, insalate e dolci fatti in casa
accompagnati da selezionati vici DOC.
Non mancano, ovviamente, salumi e formaggi locali.
La pizza, cucinata nel forno a legna, è il nostro piccolo
Inno all’Italia amato da adulti e piccini. A richiesta è
disponibile anche la gradevole pizza con farina di kamut
o integrale.”
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lunedì 24 dicembre 2018

Anno del Turismo Lento : i borghi del gusto lungo le strade ferrate


La rete internazionale Borghi d’Europa e l’Associazione l’Altratavola, in occasione del
2019 Anno del Turismo Lento,propongono per il terzo anno il Percorso Internazionale
‘I Borghi del gusto lungo le Strade Ferrate’. L’iniziativa prevede la partecipazione al Mese
della Mobilità Dolce promosso da Co.Mo.Do (Cooperazione Mobilità Dolce) nel mese di
marzo e la realizzazione di stages di informazione in ben dieci Paesi e Regioni Europee.

Il progetto è stato presentato a fine novembre a Milano,Vetrina del Gusto, nel corso di una
conferenza stampa a convivio che si è tenuta alla Osteria della Stazione,l’Originale.
Il primo appuntamento del Percorso si tiene verso fine gennaio a Madrisio di Varmo, nelle
Terre di Mezzo del Friuli Venezia Giulia, vicino alla linea ferroviaria rimasta incompiuta
Teglio Veneto-Bertiolo-Udine. Intorno agli anni ‘60 i lavori vennero definitivamente sospesi,
poco dopo la conclusione del grande ponte sul Tagliamento presso Madrisio di Varmo.
Successivamente la sede fu trasformata in una strada, chiamata appunto ‘La Ferrata’.


Linea incompiuta Teglio Veneto - Bertiolo - Campoformido - (Udine)

Scheda

Dati principali
Lunghezza: 41,1 km
Inizio lavori: 1925
Interruzione lavori: 1960
Gestore: Ferrovie dello Stato
Scartamento: Ordinario
Stazioni e fermate: Udine, Pozzolo del Friuli, Sclaunicco, Bertiolo, Varmo-Rivignano, Madrisio, Morsano al Tagliamento, Teglio-Suzzolins, Teglio Veneto

Altre informazioni
Linea dalle caratteristiche di direttissima che avrebbe dovuto collegare con un percorso più breve dell'attuale Portogruaro con Udine.
Inserita negli anni '20 nel piano regolatore delle ferrovie da costruire in conto diretto dallo Stato sottoforma di due tratti distinti, da Teglio Veneto a Bertiolo come parte del collegamento con Gorizia Savogna e da Bertiolo a Udine come diramazione della precedente, nel 1953, in virtù della nuova configurazione del confine orientale italiano, fu riclassificata come relazione unitaria e fu attribuito carattere di urgenza alla sua costruzione, relegando la tratta Bertiolo - Gorizia Savogna al ruolo di diramazione.
I lavori di costruzione, iniziati negli anni 20, furono sospesi nel 1938. Ripresi dopo la seconda guerra mondiale, vennero definitivamente abbandonati intorno agli anni '60.
Il tratto effettivamente realizzato si estende per 29,1 km, da Teglio Veneto a Campoformido (località Sclaunicco): la sede ferroviaria é stata interamente costruita ed in qualche tratto è stata posata anche la massicciata. La palificazione é rimasta invece del tutto assente. Tutte le opere d'arte potevano ritenersi finite e completate. I fabbricati di stazione sono stati parzialmente edificati.
Il tratto successivo, da Sclaunicco ad Udine, rimase invece allo stato di progetto, probabilmente per la difficoltà nell'attraversamento dell'area militare dell'aeroporto di Campoformido.

Stato attuale
La sede ferroviaria, da Teglio Veneto a Campoformido, è tuttora evidente, in gran parte riutilizzata come carreggiata delle strade provinciali SP 40 e SP 95.
Anche il ponte sul Tagliamento, lungo ben 900 m, appare in ottime condizioni

venerdì 23 novembre 2018

Le Valli del Natisone all'Osteria della Stazione l'Originale,a Milano

La rete internazionale Borghi d'Europa presenta a Milano,Vetrina del Gusto le iniziative di
informazione che nel 2018 (Anno Europeo del Patrimonio Culturale) e nel 2019 (Anno Europeo
del Turismo Lento), toccano due terre di confine : le Valli del Natisone in Friuli Venezia Giulia
( Caporetto e dintorni in Slovenia) e la Valtellina ( Valposchiavo in Canton Grigioni,Svizzera).
L'incontro si tiene alla Osteria della Stazione l'Originale di Milano ; "dalla sua posizione privilegiata, l’Osteria fa l’occhiolino ai treni che corrono via veloci dai binari della Stazione Centrale e, come un sala d’attesa ferroviaria d’altri tempi, regala ai suoi ospiti un ambiente accogliente e caldo che invita a una lunga sosta, per lasciarsi andare al piacere del palato e delle chiacchiere."

Dalle Valli del Natisone l'Istituto di cultura slovena racconterà un territorio ricco di fascino e
occasioni enogastronomiche, in un autentico tempio della cultura e della cucina friulana.
L'incontro 'racconterà' anche il piano di comunicazione che riguarda le Valli del Natisone e
la Valtellina nel 2019.
L'iniziativa si svolge grazie al partenariato di informazione di una azienda friulana il Centro Dolce Friuli e del suo brand Tissi,Assaggio a Nordest.
"Tissi è un brand interno di Centro Dolce che esiste da diversi anni -osserva Saba Tisiot,CEO dell'Azienda-, nel 2018 abbiamo deciso di puntarci molto di più. Siamo convinti che sia la strada giusta. I consumatori sono sempre più attenti, prediligono prodotti bio, a km 0, senza glutine, anche se a volte questo tipo di scelte di qualità, richiede spendere qualche centesimo in più. Nel futuro, questo modo di fare impresa, verrà ulteriormente evidenziato e certificato, grazie alla creazione di uno stabilimento di produzione interno, a marchio Tissi, che riguarderà solo prodotti legati alle tradizioni del nostro territorio, a km 0."

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sabato 31 marzo 2018

La Stazione di Pravisdomini


La stazione di Pravisdomini era una fermata ferroviaria posta sulla ferrovia San Vito al Tagliamento-Motta di Livenza a servizio dell'omonimo comune.


Storia
La fermata originariamente non era in progetto ma la si ottenne grazie alla fermezza del sindaco e alla mobilitazione della popolazione. I lavori finirono il 30 giugno 1913 e venne inaugurata il 6 luglio con gli altri impianti presenti sulla tratta in concomitanza con l'apertura al servizio della linea.

Il 3 novembre 1919 nella fermata si realizzarono due serbatoi, alimentati da due pozzi artesiani, per rifornire i treni della Motta-Vienna, a scartamento ridotto. Presso la fermata si trovava anche una stazione di 8 binari che fungeva da capolinea per la ferrovia.

Nel 1959 tutte le stazioni sulla linea vennero trasformati in fermate (ad eccezione dell'impianto che lo era già)

Venne chiusa al traffico passeggeri il 1º agosto 1967 con la chiusura al traffico di tutta la linea, mentre quello merci sopravvisse fino al 1978. L'impianto venne definitivamente soppresso il 15 aprile 1987 con la soppressione della tratta.

Strutture e impianti

La fermata è composta da un fabbricato viaggiatori e da una banchina che serviva il solo binario passante della linea. L'impianto si trovava a ridosso di un passaggio a livello, poi asfaltato e soppresso.

Al 2010 il fabbricato viaggiatori è stato riconvertito ad abitazione privata. L'esterno è stato restaurato, ma il nome della località è ancora chiaramente leggibile.