sabato 9 febbraio 2019

L'azienda agricola Dino Lorenzon di Negrisia a Borghi d'Europa

La rete internazionale Borghi d’Europa ha realizzato nel corso del 2018 un percorso
d’informazione che ha riguardato le Terre della Piave. In particolare a Ponte di Piave
le iniziative hanno goduto del Patrocinio della Civica Amministrazione.
L’incontro con l’Azienda Agricola Dino Lorenzon di Negrisia è stato uno dei punti
che ha qualificato la storia del progetto.
In gennaio la 'carovana del gusto' dei giornalisti e dei comunicatori ha realizzato alcune tappe,
per registrare due puntate della trasmissione multimediale 'L'Italia del Gusto'.
Ospite d'eccezione Bruno Sganga, giornalista enogastronomo, conduttore delle tramissioni La Verità nel Piatto e Tavole Ammutinate,già coordinatore delle iniziative editoriali di Luigi Veronelli.
Nell'Azienda Agricola Dino Lorenzon Anna e Omar, hanno raccontato la loro storia, offrendo in degustazione il Manzoni e un Carmenere, accompagnati dai salumi di tradizione della Salumeria di Eustacchio e dal pane artigianale del Panificio Bonato.
Infine a convivio alla Locanda Roma, ove Roberto e Renato e il loro staff, hanno superbamente
interpretato quattro piatti di pesce, che Bruno Sganga ha candidamente definito 'irripetibili' e certamente al di fuori di ogni previsione.


Ricordiamo poi lo stage del network Terre Europee dell’Asparago presso l’Azienda, sulle nuove
coltivazioni in agricoltura, con la partecipazione dei produttori di canapa, bambù,melograno
e di giornalisti della stampa nazionale.
Grazie a questi appuntamenti internazionali Le Terre della Piave sono state scelte dai comunicatori e dai giornalisti di Borghi d'Europa quali terre 'capofila' delle iniziative di informazione che la rete internazionale sviluppa per il progetto dei 'Percorsi Internazionali'.

Dino Lorenzon ha lasciato ad Anna ed Omar una azienda agricola in salute.
L'azienda è situata a Negrisia di Ponte di Piave, a pochi passi dal fiume Piave.
"Da oltre 50 anni coltiviamo nei nostri vigneti, con scrupolosa cura e innata passione ,un' ottima uva, dalla quale otteniamo,unendo sapientemente tradizione, innovazione e
dedizione, dei grandi vini ,che proponiamo con attento e scrupoloso servizio,sia in bottiglia che sfusi."
Il dialogo scorre veloce : notiamo in Anna e Omar una schiettezza d'altri tempi, quasi che il lavoro della terra donasse loro uno spirito diverso, più disponibile e, al contempo,meno incline alle perdite di tempo.
"I nostri vigneti, coltivati nel massimo rispetto della natura e delle rigide norme comunitarie, sono situati in tre zone ben distinte: Negrisia, con un predominate fondo
ghiaioso abbinato ad un deposito argilloso lasciato dalle frequenti esondazioni del fiume Piave; Campodipietra, con fertili e interminabili campagne, dal terreno limoso-argilloso, ricco di fosforo e potassio, da sempre un territorio ad altissima
vocazione viticola. Zenson di Piave, terreno argilloso e fertile, dalla buona presenza di caranto, a pochi passi dal fiume Piave.Da queste terre otteniamo vini bianchi freschi,
delicati e profumati, vini rossi sapidi e corposi, testimonianza diretta di una cultura enogastronomica molto importante del Veneto. "
La cura dei vigneti, la lavorazione artigianale in cantina, danno poi i risultati di vini eccellenti.
In questa zona,per molti anni ( è bene ricordarlo), si producevano quantità enormi per ettaro, proponendo poi in tavola vini dalla qualità decisamente scadente. E' proprio grazie alle aziende come questa che l'enologia del Piave ha saputo risollevare la testa,
arrivando ad esprimere compiutamente il terroir d'origine.
Avvicinatevi pure ai bianchi giovani (chardonnay,pinot grigio, l'intrigante manzoni,il sauvignon,il verduzzo dorato),ai frizzanti spumanti (moscato giallo spumante millesimato,prosecco frizzante doc, prosecco extra dry doc), ai rossi nelle diverse
declinazioni (Merlot,Refosco dal Peduncolo Rosso,
cabernet franc malbech ; i frizzanti moresco e raboso rubino; gli speciali rossi Decaranto, Principe rosso e Carmenere dop), ai rosati. Coglierete in ciascuno di essi quella passione che solo la storia sa conferire ai vini di madre natura.
Se il grande Gino Veronelli potesse degustare in piedi, magari direttamente dalle vasche,questi nettari,annuirebbe, con poche parole : " questi sono i vini del Piave del mio previlegio!
Che dire di più ?


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